La Val d’Elsa

 

Gambassi - Itinerario 14

 

1. ITINERARIO: Gambassi Terme - Bivio Cambialle - Rio Pietroso - Bivio Pod. S. Adele - Fattoria di Pillo - Chianni - Pieve di S. M. a Chianni - Gambassi Terme


L' itinerario proposto è molto particolare perché, dopo aver contemplato il vasto panorama della zona che circonda i casali di Cambialle e Cabiallina, scende al Rio Pietroso. I suoi guadi ci permettono di scoprire anche la varietà della flora e della fauna del torrente. Il percorso si conclude con la visita alla splendida pieve romanica di Chianni.

3. DESCRIZIONE DETTAGLIATA

Gambassi Terme. Km 1,1. Il percorso inizia dall' ampio parcheggio situato a destra della chiesa parrocchiale di Gambassi Terme posta lungo la SP per Castelfiorentino. Attraversato il parcheggio si prende a destra uno stradello in discesa, inizialmente asfaltato, per giungere fino al fondo del botro del rio Riorso. Il vecchio stradello proseguirebbe dritto ma è ormai interrotto da rovi per cui si gira a sinistra per prendere il nuovo percorso che, dopo una curva a destra, inizia a salire. L' itinerario prosegue con una salita delimitata da cipressi e macchie di rovi per immettersi su un' ampia carrareccia.

- (segnavia a km 0,0 - 0,1 - 0,2 - 0,3 - 0,4 - 0,6 - 0,7 - 0,8 - 0,95 - 1,05 - 1,1). Bivio Cambialle. Il casale di Cambialle, con l' annessa cappella, situato sul crinale che separa geograficamente Gambassi Terme da Montaione, risale probabilmente al XV sec. Attualmente le condizioni di conservazione sono pessime e l' edificio è al limite del crollo.

- Km 1,9. Si gira a destra e dopo 200 m si perviene prima al bel casale di Cambialle, attualmente in pessime condizioni di conservazione, e successivamente a quello di Cabiallina. I due casali sono posti in un magnifico ambiente da cui si possono dominare i colli di Gambassi Terme e Montaione. Superato il secondo casale, lo stradello inizia a scendere, a destra è presente un bosco ceduo a sinistra la valle del rio Pietroso. Al bivio si prosegue a destra e, dopo una serie di ampie curve fra vigneti, si perviene al primo ponte sul Rio Pietroso poi, fatti 400 m, ad un secondo che si attraversa. Percorsi ancora 50 m si gira a sinistra prendendo un sentiero infrascato e quindi poco visibile.

- (segnavia a km 1,1 - 1,3 - 1,6 - 1,7 - 1,9 - 2,1 - 2,2 - 2,4 - 2,45 - 2,6 - 2,7 - 2,95 - 3,0) Bivio Rio Pietroso - Rio Pietroso. Il fiumiciattolo nasce dalla zona di Poggio dell' Aglione per immettersi nel fiume Elsa all' altezza di Castelfiorentino; la parte del nostro percorso che segue il ruscello spiega il nome "pietroso" poichè lunghi tratti del letto sono ricoperto da rocce che diventano evidenti nei numerosi guadi. Interessante anche la flora che si trova lunghe le rive del corso d' acqua.

- Km 2,1. Si prosegue per superare un facile guado e giungere ad un primo bivio dove si prende sulla destra il sentiero che continua in piano fra quercioli. Passato un secondo guado ci si immette in un lungo corridoio che si apre nella vegetazione. Si costeggia il corso del ruscelletto che dovremo superare per la terza volta. Il tracciato attraversa un fitto bosco e, ad una radura, sarà necessario superare il corso d' acqua ancora due volte. (Quest' ultimo guado, dopo periodi di piogge, può presentare difficoltà.) Si perviene, sempre su sentiero, ad un spianata dove si vedono, sulla destra, caratteristiche pareti di arenaria con molteplici erosioni. Superato il sesto guado si arriva, dopo 100 m, ad un ampio coltivo. Sulla destra, al limite del bosco, si nota un capanno in legno, nei pressi del quale si dipartono alcuni stradelli. Si prende quello a destra in salita che, dopo poche curve, porta al bivio presso il podere S. Adele.

- (segnavia a km 3,0 - 3,1 - 3,15 - 3,3 - 3,4 - 3,6 - 3,7 - 3,75 - 3,9 - 4,1 - 4,3 - 4,35 - 4,5 - 4,6 - 4,65 - 4,8 - 5,0 - 5,1) Bivio Podere S. Adele

- Km 1,0. Si volta a destra per la via sterrata che risale, tra filari di viti. Oltrepassata una sbarra e superato un cimitero di campagna, si arriva all' incrocio, caratterizzato da un piccolo tabernacolo, con la SP 4. Si gira a sinistra in direzione di Castelfiorentino e si percorrono 500 m fino alla deviazione con la fattoria di Pillo.

- (segnavia a km 5,1 - 5,15 - 5,5 - 5,6 - 5,7 - 6,0 - 6,1) Bivio Fattoria di Pillo Pillo. Importante complesso di edifici strutturati per un funzionale uso agricolo del territorio. Il corpo centrale della fattoria è stato recentemente restaurato. Così la descrive nel 1833 E. Repetti nel "Dizionario geografico fisico storico della Toscana": "Se nulla d' importante alla storia civile somministra codesta contrada, essa ricompensa alquanto il curioso che passa di costà, quando osserva le belle coltivazioni recenti che fanno corona ad una graziosa villa abitata da un marchese Incontri, il quale fa sua delizia l' occupazione agraria di questa sua tenuta di Pillo". Nei poderi circostanti sono numerosi i casali dipendenti da questa fattoria come ne attestano le vecchie scritte sulle facciate. Questa località è famosa soprattutto per aver dato il nome a delle acque termali le cui sorgenti sono situate nel botro di un podere sottostante la fattoria.

- Acqua salsa. Queste acque termali sono ricordate gia nel XVIII secolo da G. Targioni Tozzetti nelle "Relazioni d' alcuni viaggi fatti in diversi parti della Toscana" per le loro proprietà terapeutiche che sono così descritte: "...l'esatte Osservazioni mediche hanno insegnato che la predetta è utilissima per disciogliere le ostruzioni recenti, e inveterate del fegato, e della milza, e che è un efficace e pronto rimedio per Febbri Terzane e Quartane ostinate e per tutte l' altre febbri...". Le acque, sempre ritenute medicinali dalle popolazioni della zona, sono chimicamente classificate come salso-bicarbonato-sodicosolfato-alcalino-terrose ottime per curare stitichezza cronica e calcolosi della colecisti.

- Km 3,2. Arrivati ai primi edifici della fattoria di Pillo, alcuni dei quali attualmente in avanzato stato di degrado, si volta a destra per prendere uno stradello sbarrato da una catena facilmente superabile. Si discende verso Rio Sanguigno (prima di passare il corso d' acqua, tramite una deviazione a sinistra di alcune centinaia di metri, si può arrivare ad una polla di acqua termale attualmente incanalata per lo stabilimento termale di Gambassi Terme). Il nostro percorso supera il rio su un piccolo ponte per poi risalire fino al casale Acqua Salsa, toponimo denominato in carta "Piazza di Siena". Si costeggia il fienile, quasi sommerso di rovi, del vecchio podere per entrare in un coltivo con a destra un terrapieno. In fondo al campo si gira a destra superando così il terrapieno per immettersi in un boschetto ricco di arbusti e ginestre. Alla successiva piazzola si prende a sinistra, ignorando la traccia che prosegue dritta. Oltrepassato un tratto ostruito da rami si imbocca una poderale che, attraverso un vigneto, giunge al bivio nelle vicinanze del podere Pineta. Si gira a destra percorrendo una strada bianca che, con numerosi saliscendi e dopo aver passato Maglianello e Magliano, porta all' agglomerato di Chianni nei pressi della stupenda omonima Pieve romanica, monumento nazionale.

- (segnavia a km 6,1 - 6,15 - 6,2 - 6,4 - 6,5 - 6,6 - 6,7 - 6,9 - 7,1 - 7,2 - 7,3 - 7,33 - 7,35 - 7,45 - 7,5 - 7,52 - 7,53 - 7,6 - 7,65 - 7,7 - 7,72 - 7,75 - 7,8 - 7,9 - 8,1 - 8,3 - 8,5 - 8,9 - 9,1 - 9,3) Chianni. La splendida Pieve di S. Maria a Chianni, monumento nazionale, viene ricordata per la prima volta in un documento del 17 dicembre dell' anno 1061 nel quale Guido, vescovo di Volterra, conferma i privilegi alla Badia di Adelmo. Le forme con le quali si presenta attualmente però risalgono alla fine del sec. XII ed evidenziano come la sua costruzione fosse stata influenzata, nella facciata a tre ordini di arcate cieche, dal romanico pisano e da quello lucchese. Anche il duomo di Volterra ispirò la pianta basilicale a croce latina a tre navate con transetto a cinque absidi. Le colonne sono di forma, dimensione e capitelli diversi fra loro e su uno di quest' ultimi è scritto il nome del probabile artista "Ioh (annes) Bondivulus". Da notare una curiosità artistica: il fusto di una colonna con due colonnette che fanno da collo alle due teste umane scolpite nel capitello. Anche i locali della canonica presentano tracce di architetture medioevali. In un' intervista fatta all' attuale titolare della chiesa, don Fernando Porciani che, nell' arco di 40 anni, con perseveranza, ha salvato dalla rovina questa magnifica chiesa, è risultato quanto segue: "La fondazione avvenne intorno al VII sec., fu probabilmente sopraelevata nel 1100 e la pietra di costruzione fu scavata sia sotto l' attuale pavimentazione che a 150 metri dalla chiesa, dove furono trovati i residui degli scalpellini, i quali provenivano anche dal comprensorio pisano, come attesta la facciata. Il transetto fu rialzato con terrapieno con 1200 metri cubi di terra per cui si accedeva ad esso attraverso sei gradini. La chiesa fu: a) centro civile, come risulta dallo stemma al centro del coro, b) centro funerario, poichè sono stati trovati un ossario profondo otto metri e un sarcofago in pietra dello VIII secolo, forse tomba di una gentildonna poichè furono rinvenuti elementi muliebri, c) centro religioso, poiché era la chiesa madre ove viveva una famiglia di sette padri che prestavano servizio nei vari "pagus" (Varna, Catignano, ecc.). Il vecchio convento è a lato della pieve e vi si accede da un ingresso sulla parte destra della facciata. Nel 1600 franò l' abside corale e nel restauro del 1957 furono trovati i resti. Nel 1670 il monastero fu trasformato in canonica." Ultimamente quest' opera d' arte è stata valorizzata dal comune e dalla parrocchia che hanno rimosso rovi e piante dal terreno antistante e creato un accogliente piazzale.

- Km 1,0. Fatti 200 m siamo di fronte alla suggestiva facciata della Pieve a Chianni, monumento tra i più significativi dell' intera Val d' Elsa, simbolo dell' importanza economico-religiosa che questo luogo aveva nel periodo medioevale. Arrivati così sulla SP 4 si risale velocemente nel centro dell' abitato di Gambassi Terme.

- (segnavia a km 9,3 - 9,5 - 10,3) Gambassi Terme

Lunghezza percorso 10,3 km
Tempo di percorrenza A piedi: ore 2,30'; in mountain bike: ore 1.
Dislivello totale del percorso 283 m.
Periodi di svolgimento tutto l'anno
Modalità di svolgimento trekking, cavallo, mountainbike

 

Sito realizzato da Adriano Assedi come prova finale del corso "Realizzare siti web con Dreamweaver" tenuto dal web-designer Massimo Ciotta, presso il Trovamici di Empoli, gennaio 2009.